La chirurgia bariatrica mira alla gestione chirurgica del paziente affetto da obesità patologica. Prima di ricorrere al bisturi, è necessario stabilire se il paziente è idoneo ad una soluzione chirurgica del problema oppure se è possibile individuare ed attuare soluzioni terapeutiche alternative.
Secondo le linee guida nazionali ed internazionali, la terapia chirurgica dell’obesità può essere offerta a chi abbia un IMC (indice massa corporea) maggiore o uguale a 40, oppure tra 35 e 40 in presenza di patologie associate. L’indice di massa corporea IMC (anche Body Mass Index o BMI) è l’indice per definire le condizioni di sovrappeso-obesità più ampiamente utilizzato, anche se dà un’informazione incompleta (ad es. non dà informazioni sulla distribuzione del grasso nell’organismo e non distingue tra massa grassa e massa magra); l’IMC è il valore numerico che si ottiene dividendo il peso (espresso in Kg) per il quadrato dell’altezza (espressa in metri). Altri parametri da tenere in considerazione sono l’età (si opera solitamente dai 18 ai 65 anni), le condizioni generali del malato, e il fallimento di un corretto trattamento medico. La visita chirurgica bariatrica rappresenta solo un momento di un percorso molto più ampio, in cui il paziente incontra diverse professionalità dedicate al problema dell’obesità. A seguirlo, infatti, c’è un team multidisciplinare composto, oltre che dal chirurgo, da dietisti, psichiatri, internisti, anestesisti, pneumologi, gastroenterologi.
Nessuna preparazione.
Portare documentazione clinica se presente.
Nessuna controindicazione.