In quel giorno, in quella piazza, nacque l’unità d’Italia.
Lo scrittore Guido Nobili, testimone oculare e attento cronista, racconta che la bandiera tricolore sventolò per prima a Firenze dal balcone della sua abitazione al numero 22, in occasione della pacifica rivoluzione del 27 aprile 1859, che esiliò il Granduca Leopoldo II e avviò in modo irreversibile il processo di unità nazionale. “Lo zio Niccolò prese la bandiera, la portò al terrazzo la sventolò” racconta Nobili. Quella stessa bandiera, confezionata in segreto dalla madre di Nobili, è oggi gelosamente custodita dagli eredi.
La fisionomia della piazza è rimasta pressoché inalterata salvo, nel 1869, la piantagione di un doppio filare di tigli che ne modificò in parte l’immagine con le rimostranze degli abitanti.
Sono due i grandi artisti che hanno vissuto questo importante angolo verde di Firenze: Edgar Degas e Francisco Goya.
Degas giunse in città per visitarne i musei. Durante il soggiorno fiorentino, presso la zia paterna Louise che abitava all’epoca in piazza Maria Antonia, concepì uno dei suoi massimi capolavori, un grande ritratto di famiglia: “La famiglia Bellelli“. L’esecuzione del quadro si protrasse per quasi 10 anni, se ne venne a conoscenza solo dopo la morte dell’autore. Oggi, l’opera è considerata una delle glorie del Louvre.
In quegli anni Degas fece amicizia con Giovanni Fattori e altri artisti che abitavano a pochi passi da lui, con i quali coltivava affinità spirituali e culturali.
Un’altra suggestiva storia, di cui la Piazza fu testimone, riguarda una delle opere maggiori di Francesco Goya, “La famiglia dell’Infante don Luis”. Il principe Camillo Ruspoli aveva sposato, nel 1820, Carlotta Luisa di Godog di Borbone che ereditò il dipinto della madre, Contessa di Chinchòn, rappresentata ancora bambina nel quadro di Goya. Il principe Ruspoli si trasferì poi a Firenze nella villa Ruspoli, situata nella parte sud di Piazza della Indipendenza. Il capolavoro di Goya fu trasferito nella villa dagli eredi nel 1904 e vi è rimasto gelosamente nascosto fino 1974, quando fu acquistato dalla fondazione Magnani Rocca.
da: Piazza della Indipendenza a Firenze. Le origini, gli aneddoti, le storie di vita – di Manfredo Fanfani