Diagnostica per immagini

Risonanza Magnetica Dinamica delle ATM

Risonanza Magnetica Dinamica delle ATM

L’esame, integrato da sequenze dinamiche, parte dalla fase di intercuspidazione (rapporto di contatto tra i denti posteriori dell’arcata superiore e dell’arcata inferiore) e arriva a quella di massima apertura della bocca; è la tecnica più completa per la comprensione e lo studio delle articolazioni temporo-mandibolari, fornendo indicazioni sia morfo strutturali sui capi ossei articolari, sia sui menischi articolari.

È una metodica che utilizza un campo magnetico e onde di radiofrequenza e, dunque, non impiega radiazioni ionizzanti.

Il vantaggio principale rispetto alle altre metodiche di imaging dentali e del cranio, oltre all’assenza di radiazioni, è l’elevata risoluzione di contrasto e alla possibilità di valutare la componente tissutale.

L’articolazione temporo-mandibolare permette il collegamento della testa con la mandibola attraverso il condilo mandibolare e l’osso temporale alla base del cranio. Questa articolazione risulta particolarmente importante perché permette il movimento complesso della mandibola sui tre piani dello spazio contribuendo significativamente all’esecuzione di due funzioni fondamentali come la masticazione e la fonazione.

In relazione alla tipologia di apparecchiatura utilizzata, al software in dotazione alle macchine, al quesito clinico ed alle dimensioni del paziente, le immagini prodotte della zona esaminata potranno essere più o meno dettagliate.

Il paziente verrà invitato a sdraiarsi su un tavolo mobile che scivolerà dentro l’apparecchiatura al centro del magnete, una bobina da contatto legata dietro la nuca sarà fondamentale per l’esecuzione di questo tipo di esame.

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Alcune informazioni utili

Nessuna preparazione

Gli esami RX possono essere eseguiti SOLO entro i primi 10 giorni dall’inizio del ciclo mestruale. Trascorsi 10 giorni, l’esame può essere effettuato SOLO se c’è stata astensione dai rapporti o se questi sono stati protetti. In caso di rapporti non protetti attendere il successivo ciclo mestruale prima di fissare l’appuntamento, oppure eseguire il test beta HCG e presentarsi in Istituto con i risultati (il test deve essere eseguito soltanto se sono passati almeno 15 giorni dal rapporto non protetto).