Diagnostica per immagini

Ecografia transrettale

Ecografia transrettale

L’ecografia transrettale è un esame specifico per lo studio di questa determinata ghiandola.

L’ecografia si basa sull’uso di ultrasuoni: per mezzo di una sonda si invia un fascio di ultrasuoni sull’area del corpo da analizzare che, a seconda della consistenza dei tessuti penetrati, vengono riflessi e sviluppati dalla macchina attraverso impulsi elettrici in un’immagine su monitor. In questo modo è possibile esaminare e distinguere raccolte solide o gassose e analizzare le eventuali alterazioni strutturali degli organi solidi.

Gli ultrasuoni generati dalla sonda dell’ecografo si spostano come le onde propagate da un sonar e vengono rimandate indietro ogni volta che incontrano un ostacolo; vengono registrate dalla sonda ecografica e decodificate dall’unità centrale dell’apparato strumentale, che trasforma le informazioni acquisite in immagini bidimensionali visibili sul monitor.

L’ecografia si basa sull’uso di ultrasuoni: per mezzo di una sonda si invia un fascio di ultrasuoni sull’area del corpo da analizzare che, a seconda della consistenza dei tessuti penetrati, vengono riflessi e sviluppati dalla macchina attraverso impulsi elettrici in un’immagine su monitor. In questo modo è possibile esaminare e distinguere raccolte solide o gassose e analizzare le eventuali alterazioni strutturali degli organi solidi.

Gli ultrasuoni generati dalla sonda dell’ecografo si spostano come le onde propagate da un sonar e vengono rimandate indietro ogni volta che incontrano un ostacolo; vengono registrate dalla sonda ecografica e decodificate dall’unità centrale dell’apparato strumentale, che trasforma le informazioni acquisite in immagini bidimensionali visibili sul monitor.

Conoscendo la velocità con la quale gli ultrasuoni si muovono, e misurando il tempo trascorso dal momento in cui sono stati prodotti a quello in cui la sonda sente gli echi di ritorno, la macchina è in grado di misurare la distanza dell’ostacolo che ha provocato l’eco.

Conoscendo la velocità con la quale gli ultrasuoni si muovono, e misurando il tempo trascorso dal momento in cui sono stati prodotti a quello in cui la sonda sente gli echi di ritorno, la macchina è in grado di misurare la distanza dell’ostacolo che ha provocato l’eco.

L’esame non consente però una diagnosi precisa, per la quale occorre spesso eseguire anche una biopsia, ovvero il prelievo di frammenti di tessuto da analizzare in laboratorio.

Qualora la biopsia confermi la presenza di un tumore, può anche precisarne il tipo e valutarne in certa misura l’aggressività. L’ecografia prostatica può talvolta essere utilizzata anche per effettuare trattamenti del tumore della prostata, come la brachiterapia, con cui si impiantano fonti di radiazioni direttamente nella ghiandola.

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Alcune informazioni utili

Non è necessario il digiuno. L’esame richiede però che l’ampolla rettale sia completamente vuota. Per questo 3-4 ore prima dell’esame può essere praticato un clistere o in alternativa, la sera prima o la mattina stessa, è possibile utilizzare una supposta di glicerina. L’esame va invece eseguito a vescica piena, per cui è consigliabile, nell’ora che precede l’ispezione, bere almeno un litro di acqua non gassata e trattenere le urine.

Nessuna indicazione.

Costituisce una controindicazione all’esecuzione dell’ecografia prostatica transrettale la presenza di emorroidi sanguinanti o di ragadi anali.

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