Gli artisti hanno sempre riprodotto con realistica accuratezza le loro immagini, il più delle volte realizzate con la partecipazione di modelli. Sandro Botticelli, nella sua opera “Madonna col Bambino e Angeli”, ha dipinto il riflesso di flessione dorsale del primo dito del piede, da stimolazione della pianta, quattro secoli prima che venisse descritto nel suo significato clinico dal neurologo francese G. Babinsky.
“Normalmente, strisciando leggermente sulla pianta del piede con un corpo duro (ad esempio, con l’estremità arrotondata di un portapenne o, come altri pratica, con una spilla) dal tallone fino alle dita, di preferenza in prossimità del margine interno, si ha come risposta una flessione delle dita (riflesso plantare). Quando esiste, invece, una perturbazione nel funzionamento del fascio piramidale, il tipo del riflesso plantare può invertirsi, così da venire sostituito da un movimento di estensione dell’alluce. È questo il cosiddetto fenomeno delle dita di Babinski, o meglio il segno di Babinski; semplicemente, sintomo sicuro di malattia organica del sistema nervoso. Esso deve il suo nome al neurologo Joseph François Félix Babinski, nato a Parigi nel 1857, autore di altri importanti lavori, segnatamente sull’isterismo”. Gioacchino Fumarola, Psichiatra.
Questa scientifica accuratezza della pittura era già stata sottolineata dai medici dell’ospedale pediatrico di Boston. Nel bambino fino a un anno di età, la flessione dorsale dell’alluce provocata dalla sollecitazione della pianta del piede o della cute della gamba, è un fenomeno fisiologico.
Nell’adulto rappresenta viceversa un importante segno diagnostico che caratterizza le lesioni delle vie nervose piramidali. Numerose sono le immagini nelle quali, artisti di diversa scuola, rappresentano il bambino in braccio alla madre con il primo dito del piede in posizione di flessione dorsale, evidentemente determinata dal contatto del piede o della gamba del bambino che funge da modello, con la mano o le vesti della madre.
L’inconsueta posizione di flessione dorsale dell’alluce deve avere talora creato agli artisti qualche non facile problema di costruzione prospettica. Nelle opere riprodotte, alcuni di loro, sembrano aver risolto intenzionalmente il problema ricorrendo all’espediente di far tenere saldamente immobile, dalla mano della madre, quell’alluce così ribelle.
Da “Botticelli, un neurologo antelitteram. La scientifica accuratezza della pittura” di Manfredo Fanfani.